sabato 8 agosto 2015

I confini del confino

Da "Il taccuino di Ventotene" testi di Manlio Calegari

A Ventotene i confinati avevano licenza di movimento solo in uno spazio esiguo che comprendeva le strade del centro: Muraglione, Granili, Piazza Chiesa, Via Roma, piazza Castello, Olivi fino all'incrocio detto Madonnina e solo nell'ultimo periodo fu aperto il tratto della Via Nuova che conduce a Via Calanave. La superficie dell'isola, 2 kmq, riservato ai confinati era circa un decimo del totale. Su questo territorio, alla fine degli anni Trenta, si muovevano (durante il giorno) circa 800 confinati per una vigilanza interna allo scopo di meglio individuare eventuali contatti tra confinati e isolani.



immagine di Serena Bonadonna

Isolani, confinati, militi e poliziotti erano le tre popolazioni dell'isola che non si mescolavano né si confondevano mai. Entravano però in contatto quotidianamente. Gli isolani erano il riferimento necessario alla loro vita materiale sia che servizi, lavoro o prodotti artigianali. Rapporti non facili essendo vietata ogni relazione non connessa alla vita materiale: niente visite, conversazioni o relazioni di altro tipo.
A sorvegliare i confinati sull'isola, oltre a due motoscafi della polizia, armati e con 5 uomini di equipaggio ciascuno, da carabinieri, agenti di PS e uomini della Milizia in continuo aumento a partire dal 1930 e raggiunse attorno al 1940 il numero di 180 militi, 60 agenti di PS e 30 carabinieri oltre a un plotone di soldati della marina addetto alla vigilanza costiera.





IL CONFINATO DOVEVA:

1. darsi a stabile occupazione;

2. non allontanarsi della zona urbana delimitata dalle apposite tabelle;

3. non cambiare l'alloggio avuto assegnato e non prendere in affitto qualsiasi tipo di locale
 senza preventiva autorizzazione della direzione.

4.non ritirarsi la sera più tardi e non uscire la mattina più presto dell'orario stabilito

5.non detenere né portare armi

6.non detenere né usare apparecchi radio o di comunicazione

7.non detenere attrezzature per la riproduzione meccanica o chimica o fotografica

8. non tenere relazioni con donne a scopo di "tresca"

9.tenere buona condotta; non questionare e non dar luogo a comportamenti sospetti:

10. non frequentare osterie o pubblici esercizi;

11.non frequentare pubbliche riunioni o trattenimenti pubblici ne processioni ecclesiastiche o civili;

12.non formare assembramenti in luoghi pubblici, non tenere riunioni private o conferenze;

13. presentarsi al direttore della colonia il primo di ogni mese e rispondere ad ogni convocazione del medesimo;

14. portare sempre addosso la carta di permanenza ed esibirla ad ogni eventuale richiesta;

15.non costituire né esercitare mense fra confinati senza preventiva autorizzazione;

16. non giocare d'azzardo né partecipare a o raccolte di fondi o oggetti tra confinati;

17. non dare denaro a usura;

18. non vendere o barattare o pigionare beni o vestiario fornito dall'amministrazione;

19. non far rumore durante le ore di riposo

20. non imbrattare muri o vestiario dell'Amministrazione;

21. non discutere di politica né fare propaganda politica;

22.non scrivere o ricevere corrispondenza o pacchi di qualsiasi genere se non tramite l'amministrazione

23. non tenere presso di sé somme di denaro superiori- a giudizio insindacabile del direttore della Colonia- ai bisogni ordinari

24. presentarsi tutti i giorni al posti di Polizia in piazza Castello alle ore 13 in autunno e inverno e alle ore 11 in primavera ed estate

25. osservare tutte le prescrizioni eventualmente imposte dal direttore della Colonia.

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